Buon 2025 dal MDT!

Medici argentini e associati MDT

Come al solito avevo iniziato a scrivere un resoconto delle attività del MDT, ma poi mi sono fermato perché è sufficiente scorrere la nostra pagina social per avere un’idea di ciò di cui ci siamo occupati.

Quest’anno è stato monopolizzato principalmente dall’impegno per assumere altri medici argentini e negli ultimi sei mesi dalla battaglia per l’acqua. Oltre a questo, come sempre, ci siamo fatti coinvolgere negli eventi di altre associazioni e abbiamo portato avanti le nostre storiche attività, dedicando molto spazio a quelle ambientali assieme ai ragazzi delle scuole.

Ci sarebbe piaciuto fare molto di più con i ragazzi, ma il problema è sempre quello, la risorsa più preziosa per tutti, il tempo, è limitato e non ci permette di occuparci di tutto ciò che vorremmo.

L’assunzione dei medici stranieri

L’assunzione dei medici stranieri sicuramente ha richiesto molte più energie e tempo di quanto avessimo mai preventivato. Inizialmente pensavamo fosse sufficiente metterli nelle condizioni di presentare la domanda, ma solo loro e noi che li abbiamo aiutati, sappiamo di quante carte, quanti viaggi, quanta burocrazia, abbiamo dovuto farci carico… ma quale era l’alternativa? Lasciarli soli in una nuova nazione che non parla la tua lingua e che è famosa nel mondo per le procedure complicate? Non li accompagni quando devono sbrigare le carte all’ASP o in questura, prefettura, commissariato, ufficio anagrafe? Non gli dai una mano a trovare una casa dove stare? E ovviamente ognuno è un caso a parte.

Moltiplicando queste attività per 13 avrete un’idea dell’impegno necessario.

Purtroppo alcuni sono già andati via, alcuni perché non si sono trovati bene, altri per motivi familiari, altri per cercare di guadagnare un po’ di più o per inseguire un sogno, ma anche loro, quasi tutti, prima di andar via hanno dato il loro contributo. Poi c’è chi ha deciso di restare ancora per un po’ e c’è chi ha già rinnovato il contratto per un altro anno. Gente cosciente di aver preso un impegno nei confronti di una comunità che li ha accolti e fatti sentire a casa, che sente di dover contribuire al successo di un progetto importante, avere un ottimo ospedale con tanti servizi per tutta l’area Nord della provincia di Enna.

Una cosa è certa, la presenza di questi nuovi medici ha aumentato la produttività di alcuni reparti e ha messo il Basilotta in una posizione migliore quando è stato il momento di valutare la nuova rete ospedaliera (con il 20% di personale medico in più a disposizione).

Una faticaccia ma ne è valsa la pena e continueremo a farlo.

La crisi idrica

Il nostro ruolo nella recente crisi idrica è stato importante, ma anche questo ha richiesto grande impegno.

Studiando l’invaso e monitorando i report e i verbali dell’Autorità di Bacino e della Cabina di Regia della crisi idrica e coinvolgendo alcuni esperti, abbiamo acquisito competenze e occupato uno spazio che era sostanzialmente vuoto, per l’assenza di trasparenza e di comunicazione da parte degli enti preposti, la gente mi ferma per strada e mi chiede quanta acqua c’è nella diga, cosa si può fare per il prossimo anno, come risparmiare acqua e via dicendo.

Un sorvolo sulle dighe non le riempie d’acqua, invece stare col fiato sul collo agli enti preposti li spinge a lavorare in maniera diversa e ottenere risultati. Il continuo lavoro di controllo e monitoraggio, i sopralluoghi e le relative segnalazioni, tutte le istanze protocollate e inviate alla stampa e condivise sui social, qualche video diventato virale (ad esempio il timelapse dello svuotamento di Ancipa), qualche protesta originale (ad esempio il water in piazza), la creazione di un modello di svuotamento della diga (che ha previsto esattamente la data di esaurimento della diga) e le risonanze della stampa locale, hanno attirato l’attenzione della stampa e della televisione nazionale. Già prima dell’occupazione la protesta di Nicosia è apparsa in svariati articoli di Repubblica e del Fatto Quotidiano ed è stata ospite di Agorà, Rainews24 e varie edizioni del TGR, dopo l’occupazione siamo andati su tutte le reti, tutti i TG e anche su blog e ci hanno visti ovunque (anche all’estero).

Capite perché continuano a sottolineare quanto sia stata riprovevole questa azione? Ci hanno privati di un bene primario e gli abbiamo fatto fare una figuraccia mondiale! Che ci denuncino pure, dovranno dimostrare di aver fatto il possibile, ma non ci hanno neppure ascoltati.

Voglio concludere rubando un pensiero al Presidente Mattarella che è anche un augurio per il nuovo anno: “La speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte”.

Buon anno a tutti!