Riscaldamento globale e incendi

Noi siamo l’ambiente (cap.15) –

Quella scorsa è stata l’estate più calda di sempre e il 2023 è stato in assoluto l’anno più caldo di sempre (da quando si registrano le temperature, ovvero dal 1850). L’ultimo rapporto del Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio per le previsioni metereologiche della Commissione europea, afferma che la temperatura è stata superiore alla media del 1991-2020 di 0,6 gradi, 1,48°C più caldo del livello preindustriale del 1850-1900.

E con le alte temperature e la siccità, si sa, aumentano anche gli incendi. E gli incendi rilasciano in atmosfera CO2 che a sua volta contribuisce all’aumento della temperatura… che favorisce gli incendi!

Questa è la mappa degli incendi in sicilia tra metà luglio e metà agosto del 2023:

Nel 2022 in Italia sono andati a fuoco quasi 59 mila ettari di boschi. Nel 2023 ben 67 mila ettari.

Dal grafico in figura, si notano diversi periodi di crescita della quantità di boschi andati in fumo, e il trend complessivo è in crescita, con picchi assoluti registrati nel 2007 (152 mila ettari), nel 2021 (150 mila), nel 2017 (140 mila) e nel 2012 (82 mila). È chiaro che se in un dato anno va in fumo una porzione esagerata di boschi, l’anno successivo il fuoco ne troverà meno da bruciare.

Per l’Italia il 2021 è stato un anno ancora più infernale per quanto riguarda gli incendi: più di 150 mila gli ettari di bosco, foreste e campagne in Italia sono andati a fuoco, una superficie pari a quelle di Roma, Milano e Napoli messe insieme. Nella sola Sicilia oltre 78 mila ettari bruciati nel 2021. Si veda la mappa degli incendi in Sicilia tra metà luglio e metà agosto del 2021 tratta dal sito della Nasa FIRMS, Fire Information for Resource Management System.

In Europa nel 2023 sono andati in fumo 534 mila ettari di superficie, oltre il 50% in più rispetto alla media di 347 mila ettari degli ultimi 16 anni. Ma il 2022 è stato un anno terribile per gli incendi in Europa. Complessivamente è bruciato un territorio doppio rispetto alla media dei 15 anni precedenti a causa della siccità e del gran caldo.

Sono bruciati complessivamente più di 758 mila ettari di boschi nei paesi dell’Unione Europea: sono 7.580 chilometri quadrati, una superficie quasi pari a quella del Friuli Venezia Giulia. Anche per numero di incendi il 2022 è già un anno eccezionale: secondo i dati del Sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), sono stati circa 2 mila, più del doppio della media tra il 2006 e il 2021.

Il gran numero di incendi boschivi e la loro estensione sono legati alle condizioni meteorologiche dell’estate, tipicamente il periodo in cui si verificano più incendi. La grave siccità dello scorso anno (considerata la peggiore degli ultimi 500 anni), unita alle alte temperature raggiunte nei mesi estivi, ha favorito gli incendi: quando la vegetazione è molto secca il fuoco si propaga meglio. Sia la siccità che le ondate di calore estive sono favorite dal cambiamento climatico, a cui dunque si può associare l’aumento della gravità degli incendi di questi ultimi anni.

Secondo i dati satellitari raccolti dal consorzio Copernicus, il programma dell’Unione Europea per l’osservazione delle condizioni del pianeta, tra il primo giugno e il 31 agosto 2022 gli incendi europei hanno causato 6,4 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, il livello più alto dal 2007: è lo stesso ordine di grandezza di un settore come quello dei rifiuti in un paese come la Germania.

A livello mondiale nel 2023 gli incendi hanno distrutto quasi 400 milioni di ettari di foreste, provocato la morte di oltre 250 persone ed emesso 6,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2).

Per approfondire

sito della Nasa Firms:

https://firms.modaps.eosdis.nasa.gov/

EFFIS di Copernicus:

https://effis.jrc.ec.europa.eu/apps/effis.statistics/

Il report per il 2023 di CS3:

https://climate.copernicus.eu/global-climate-highlights-2023