Scorie nucleari, la mappa dei siti idonei

Il 2021 si prospetta un anno veramente interessante, tra varianti del Covid-19 che rischiano di sfuggire anche al vaccino e tentativi di golpe negli USA, quasi quasi un deposito di scorie nucleari potrebbe passare in secondo piano…. Ma noi preferiamo attenzionare questa vicenda che promette barricate da parte dei territori coinvolti e probabilmente tentativi di svendite segrete di territori “politicamente indifesi”.

Nel suo documento del 2014 l’Ispra aveva identificato 28 tra criteri ed aree di esclusione. Criteri geologici a cui se ne aggiungono altri amministrativi e logistici. Ed ora dopo 6 anni ecco la mappa che identifica 67 siti “potenzialmente” idonei.Che cosa accadra’ ora? Nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione del 5 gennaio parte la consultazione pubblica. Le Regioni, gli enti locali e i soggetti interessati potranno formulare le loro osservazioni e proposte tecniche alla Sogin.

Premesso che siamo contrari a depositi di scorie nucleari in Italia in generale e in Sicilia in particolare, visto che sono solo proposte, che non serviranno tutti e 67 i siti (al momento ce ne sono in totale 25 in tutta l’Europa) e ci sono 4 classi di idoneita’, alla Sicilia e’ andata bene, perche’ 3 dei 4 siti sono in zona sismica (e sarebbe da criminali costruirci un deposito di scorie nucleari!) e tutte e 4 i siti sono in area insulare, che richiederebbe maggiori costi di gestione e rischi aggiuntivi (di stoccaggio portuale temporaneo e trasporto in navi idonee); quindi, se mantengono questa classificazione, in Sicilia non si fara’ in nessuno dei 4 siti individuati, lo studio per Regione andava fatto ma tutti e 4 i siti dovrebbero essere scartati rispetto ad altri siti piu’ idonei.

Ma come sempre c’e’ un pero’: L’Italia e’ la Repubblica delle banane (nel senso che fatte le regole c’e’ sempre il modo di aggirarle), e la Sicilia e’ tutt’ora una delle Regioni a piu’ alto rischio di collusione tra politica e criminalita’ organizzata (per i piu’ romantici la mafia); siccome probabilmente si utilizzeranno soldi del recovery fund, scommetto che c’e’ gia’ quache “bravuomo” che sta facendo i conti per capire quanto si puo’ guadagnare da questi siti e siccome i volontari in questi casi sono sempre ben accetti ho paura che nei prossimi mesi la situazione potrebbe capovolgersi a svantaggio della Sicilia e come al solito le aree piu’ depresse e piu’ abbandonate dallo Stato e non tutelate dalla politica locale (con qualche eccezione) potrebbero presto dover farsi carico di questo fardello.

Per questo motivo chiediamo a tutte le associazioni del territorio, a quei pochi nostri rappresentanti che fanno politica perche’ amano la loro terra e non per un ritorno personale e a tutti i cittadini di buona volonta’, di tenere gli occhi ben aperti per evitare di fare questo ennesimo dono alla mafia o a qualche imprenditore senza scrupoli a scapito della nostra amata e martoriata Sicilia!

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